Sacrificio e lavoro trasformano i sogni in realtà: i Macko ne sono la prova vivente.
I risultati parlano chiaro: i giocatori italiani stanno lasciando il segno nei top team europei e internazionali, e organizzazioni come i Macko Esports dimostrano che un progetto italiano può ambire al Tier 1.
È il momento giusto per puntare sull’esports italiano, strutturare il movimento e capitalizzare un’opportunità storica.
Il percorso dell’Italia in Rainbow Six
Da outsider a professionisti affermati
Negli ultimi anni, la presenza di giocatori italiani di Rainbow Six nelle grandi leghe è cresciuta in modo costante e significativo:
- Manuel “Sloppy” Malfer ha aperto la strada nel 2020 con i Tempo Storm nella North American League.
- Edoardo “T3b” Treglia è stato protagonista con i Natus Vincere e i Wylde tra 2022 e 2024.
- Luigi “Gemini” Ferrigno ha fatto parlare di sé con i G2 Esports.
- Leonardo “Sarks” Sarchi, da agosto 2024, è nei Fnatic.
- Roberto “Robby” Pintarelli ha indossato le maglie di Falcons e BDS.
Questi nomi rappresentano una nuova generazione di player con mentalità vincente, formati non solo sul piano tecnico, ma soprattutto su quello psicologico.
Ma non sono sicuramente le uniche cose da ricordare, ci sono stati tantissimi giocatori italiani di valore nel corso degli anni, basta pensare a player come Torok, Hunter, Alation, Peak, snakJ, che si facevano rispettare come Dat Flamers e EnD Gaming.
L’importanza della disciplina: il vero salto di qualità dei Macko
Molti dei nostri talenti hanno compreso che il vero gap non era nelle meccaniche, ma nell’approccio professionale:
- Disciplina quotidiana
- Routine di allenamento costanti
- Collaborazione con coach e analyst
- Mentalità orientata al teamplay
Questi elementi, spesso assenti nei primi tentativi italiani di affermarsi, sono oggi centrali nella formazione dei top player.
Mentalità che però non nasce da se, giocatori come T3B, Sasha, Gemini, Aqui, erano già nel lontano 2018 ragazzi seri che puntavano a migliorare costantemente, competendo nelle org italiane come ExA, IGP, Utopia, che erano il centro di crescita di questi talenti.
Macko Esports: un progetto tutto italiano che funziona
Il ritorno su Rainbow Six
Dopo anni di successi su League of Legends, i Macko sono tornati su Rainbow Six con ambizioni chiare: costruire un team competitivo, tutto italiano, e raggiungere i vertici.
Roster chiave:
- Alessio “Aqui” Aquilano
- Mario “Dora” Manzato
- Lorenzo “Lollo” Masuccio
- Edoardo “T3b” Treglia
- Ian “Ghost” Bogo
Con la guida di Riccardo “Hybrid” Massimino (coach) e Andrea “ATK” Maso (analyst), il team ha vinto le Challenger Series ed è approdato alla Europe MENA League.
Comunque un piccolo inside per quelli che non lo sanno, io e @ATK_R6 abbiamo iniziato il comp insieme negli exaequo quantix r6 partecipando al nostro primo campionato italiano nel lontano 2018.
— T3b (@T3br6) May 8, 2025
Ed è venuto a darci una mano nel momento del bisogno, piccole coincidenze.
Sono proprio ATK e T3b, l’effettiva dimostrazione che il duro lavoro porta sempre a risultati importanti, già nel 2018 difatti, si facevano conoscere nel campionato italiano, dando del filo da torcere agli intoccabili EnD.
Italia in Europe MENA League: il momento della verità
Nel 2025, sette giocatori italiani saranno protagonisti nella massima competizione continentale di Rainbow Six. Un numero senza precedenti, che certifica il salto di qualità dell’intero movimento tricolore.
Cosa serve adesso per consolidare questo successo?
1. Un campionato nazionale strutturato
Un Rainbow Six Italian Championship stabile e ben promosso sarebbe la base ideale per:
- Scoprire nuovi talenti
- Creare contenuti locali
- Dare visibilità al movimento
2. Investimenti mediatici da parte di Ubisoft Italia
Lato comunicazione, c’è ancora molto da fare. Per crescere serve:
- Copertura streaming regolare
- Caster professionisti italiani
- Contenuti social coinvolgenti
- Storytelling sui player locali
3. Partnership tra club e scuole/esport center
Una rete tra accademie, scuole e team consentirebbe di creare un vero ecosistema esportivo.
4. Il ritorno delle community
Parlai di questo argomento già quando i Macko decisero di abbandonare LIT, in questo articolo, ma torno a ribadire quanto fosse importante avere negli anni passati community come ExA, Utopia, IGP, Globus Gaming, che organizzavano tornei, anche 4fun, per permettere a tutti di compete e dimostrare il proprio valore.
Dentro questi server, si formavano tantissimi team di ragazzi che giocavano insieme per migliorare, e diventare giocatori professionisti, ora che alcuni di questi ragazzi ce l’hanno fatta, è arrivato il momento di ricominciare a crederci.