Uno dei primi Riot Play Club d’Italia
Pizzeria, hamburgeria e gaming pub: il Levelx55 è un locale d’intrattenimento unico nel suo genere che abbina l’esperienza a tema attentamente curata di cibo e bevande al mondo ludico e alla convivialità’.
Questa è la descrizione del Levelx55, un locale “unico” a Perugia che però, dopo 7 anni di attività si è visto costretto a chiudere i battenti.

Locale che ospitava moltissimi tornei di diversi videogiochi, passando da League Of Legends, Valorant fino a Counter Strike oppure Smash Bros.
Se volete approfondire quello che era effettivamente LevelX55, potete dare un occhiata all’articolo di Deugemo su esportsmag.it.
Ho avuto modo di parlare con il fondatore del locale “Francesco Lillacci”, che mi ha raccontato quello che è stato LevelX e i vari motivi per i quali si è visto costretto a porre fine a quest’avventura.
Intervista a Francesco Lillacci, fonder di LevelX55
“LevelX55 ha rappresentato per anni un punto di riferimento per la community gaming di Perugia, cosa ti ha spinto ad aprire una sala LAN in un contesto locale come questo, e com’è cambiato il pubblico nel tempo?”
Mi ha spinto la grande passione verso il mondo video ludico eSportivo e creare competizioni live in lan dove poter far crescere le community.
Il pubblico nel tempo si è fidelizzato perchè la realtà perugina non offre nulla, perciò basta proporre un buon servizio ed una valida gestione al pubblico.
“Sabato avete chiuso definitivamente, quali sono stati i principali ostacoli – economici, burocratici o culturali – che hanno reso insostenibile l’attività?”
Si, purtroppo abbiamo chiuso il 31 maggio.
Abbiamo affrontato una stagione molto difficile: l’aumento dei costi, esigua marginalità di guadagno, diminuzione del fatturato grazie anche alla riforma del codice della strada.
E se tutto aumenta ma gli stipendi no.. la prima cosa che tagli è il superfluo.. e purtroppo il nostro target sicuramente non è alto spendente!
“Negli ultimi anni, le abitudini di gioco si sono spostate sempre più verso il digitale e il gioco da casa, quanto ha influito questo cambiamento sulla sopravvivenza di una realtà fisica come la vostra?”
Questo cambiamento è ormai consolidato da anni, perciò se non hai piacere di partecipare ad un torneo live o di conoscere persone con la tua stessa passione video ludica rimani a casa e giochi da lì.
Fortunatamente non era il nostro core business la sala lan ma i tanti eventi a tema che partivano con la cena e proseguivano fino a tardi.
“Secondo te, quanto pesa la mancanza di una cultura strutturata dell’esport e del gaming competitivo in Italia nel fallimento di sale LAN come la tua?”
Per quanto riguarda la sala lan abbastanza, ma anche l’Italia dovrà destarsi ed adattarsi al mondo e Sportivo … magari in occasioni delle Olimpiadi!
“Hai mai ricevuto supporto concreto da enti pubblici o privati, o hai avuto contatti con realtà che promuovono l’esport a livello locale o nazionale?”
Supporto concreto no, interessamenti e proposte si. Vedremo che accadrà nei prossimi mesi..
“Cosa diresti oggi a chi sta pensando di investire in una sala LAN in Italia? Ci sono condizioni o modelli alternativi che secondo te potrebbero funzionare meglio?”
Direi di ragionarci bene, creando un ottimo business plan, curando l’aspetto logistico ed i servizi offerti.
“C’è un ricordo o un evento speciale che porterai sempre con te da questa esperienza a LevelX55?
I ricordi sono tantissimi, non c’è un evento speciale in particolare, ma dopo 6 anni e mezzo quello che mi rimane nel cuore sono le persone che lo hanno frequentato e l’amore che hanno donato.
Un problema più ampio
La chiusura del LevelX55 non è solo la fine di un locale, ma il segnale di una crisi più ampia che riguarda le sale LAN in Italia.
Realtà come quella creata da Francesco Lillacci dimostrano quanto potenziale esista nella community gaming locale, ma evidenziano anche le difficoltà sistemiche di un settore che fatica a trovare spazio e riconoscimento nel tessuto culturale ed economico del Paese.
Tra l’assenza di un vero supporto istituzionale, l’elevata pressione fiscale e burocratica, e il cambiamento delle abitudini di gioco – sempre più orientate verso il digitale e la fruizione domestica – le sale LAN si trovano oggi a combattere una battaglia in salita.
Senza un cambio di passo a livello culturale e normativo, rischiano di scomparire del tutto, portandosi via non solo un’opportunità di business, ma anche uno dei pochi spazi fisici dove la passione per il videogioco diventa incontro, socialità e crescita collettiva.
Il caso di LevelX55 è emblematico: un progetto nato con passione e visione, che ha dato vita a una community viva e affiatata, ma che non è riuscito a sopravvivere a un contesto ancora troppo acerbo per sostenere e valorizzare davvero l’esport italiano.